Sermoneta a scuola di legalità col giudice Aielli

La legalità parte dalle scuole, dai bambini e soprattutto dai nostri comportamenti. Gli eroi moderni sono coloro che fanno il loro dovere quotidiano, rispettando e facendo rispettare la legge. Questa la tesi emersa nel corso del convegno di stamani alla Scuola media Lelia Caetani di Sermoneta, organizzato dal Comune di Sermoneta nell’ambito del progetto “Stop all’usura” finanziato dalla Regione Lazio e con la collaborazione della coop. Nuova Era.

Tra i relatori, il Giudice del Tribunale di Latina Lucia Aielli, vittima di intimidazioni per la sua attività al servizio della legge. Ha aperto il convegno il Sindaco di Sermoneta Claudio Damiano, che nel ringraziare i bambini della loro presenza ha ricordato come sia necessario costruire una cultura della legalità a garanzia di tutti, “il sistema più efficace per una società migliore”. “Lucia Aielli – spiega Damiano – è un eroe per il nostro territorio, non per aver compiuto gesti sporadici, ma per una battaglia quotidiana combattuta con professionalità e coerenza contro l’illegalità”.

Il Dirigente scolastico Enzo Mercuri ha spronato i bambini a sentirsi coinvolti in questo percorso: “Vivere insieme significa prima di tutto rispettare le regole e già a scuola si prende consapevolezza nel saper distinguere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato”.

Lucia Aielli da un anno gira nelle scuole per parlare di legalità “come valore concreto da applicare nella vita di tutti i giorni”. Ha fatto riferimento all’articolo 2 della Costituzione che stabilisce i diritti dei cittadini ma anche i doveri di solidarietà sociale, economica – pagando le tasse – e politica partecipando alla vita istituzionale. Doveri non imposti, ma morali. “Come possiamo contribuire tutti quanti alla legalità? La risposta la troviamo nell’articolo 4 della Costituzione: ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. C’è chi si arrangia al di fuori delle regole, si ricorre al Giudice ma non si rispettano le sentenze se non ci soddisfano. Va migliorato il sistema della giustizia, ma non solo per quello che ci fa comodo”. Aielli ha lanciato un messaggio positivo per il futuro: “Non vi è ragione di disperare. L’Italia è un paese sfiduciato anche a causa della corruzione, vero ostacolo all’efficienza e all’uguaglianza. Dobbiamo reagire con una cultura della partecipazione, unita alla cultura della reputazione e della vergogna perché ognuno di noi abbia il controllo della propria coscienza”.

Il Capitano Ivan Bigiga del Reparto Territoriale Carabinieri ha toccato il tema dell’usura e dell’importanza del coraggio nel denunciare. Un dato su tutti: in 4 anni c’è stata – sul territorio di competenza che va da Aprilia a Cisterna, Cori, Norma, Rocca Massima, Bassiano e Sermoneta – solamente una denuncia per usura. Pochissimo rispetto al fenomeno che è invece sempre più esteso anche a causa della crisi. Infine, l’avvocato Fabio Cirilli della Fondazione Wanda Vecchi ha sottolineato l’importanza della prevenzione dell’usura, con comportamenti responsabili: “Ci sono bisogni reali e bisogni indotti. Se si fanno spese che non si possono sostenere, si rischia il sovraindebitamento che, se mal gestito, porta a rivolgerci agli usurai. Il 90% dei figli non sanno quale sia la situazione economica dei genitori, i quali per accontentare le loro richieste si indebitano. Ecco perché è importante il dialogo e il confronto anche in famiglia, per una maggiore responsabilità, consapevolezza e umanità nell’utilizzo del denaro”.

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