La qualità dell’olio evo d’itrana, un successo che premia il lavoro sinergico di enti, associazioni e istituzioni

ItranaI risultati ottenuti dall’équipe del Professor Eugenio Lendaro sulle proprietà nutraceutiche dell’olio monovarietale della cultivar itrana sono un successo che premia il lavoro sinergico portato avanti negli anni dalla LILT, dal CAPOL e dall’Amministrazione provinciale pontina.

A sottolinearlo durante la conferenza stampa per la presentazione dell’articolo pubblicato sulla rivista scientifica “Nutrition and Cancer” è il presidente della LILT di Latina Alessandro Rossi che ha anche parlato di come  il procedere della ricerca possa far  acquisire maggiori conoscenze su questo straordinario prodotto e, di conseguenza, condurre il consumatore a una corretta alimentazione e idonei stili di vita nell’ambito della prevenzione oncologica primaria.

Olio da Itrana un grande alleato per preservare la salute, purché sia di alta qualità. In provincia di Latina di extravergine di pregio se ne produce in abbondanza, circa 4.600.000 di chili merito, soprattutto, delle azioni messe in campo nell’ultimo decennio per innalzare il livello della materia prima. A ribadirlo è stato il presidente del Capol Luigi Centauri, co-ideatore e promotore  del concorso provinciale “L’olio delle Colline”, giunto quest’anno alle sua nona edizione. “La sana competizione tra produttori – ha detto – ha fatto in modo che questi cercassero di fare sempre meglio innescando un circolo virtuoso che ha portato nel tempo gli oli pontini ad aggiudicarsi i più prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali”. Tra le sezioni del concorso previste fin dall’inizio, quella dedicata a “olio e salute” in collaborazione con il presidente della Lilt Alessandro Rossi e il cardiologo Alfredo Caradonna. La svolta arriva però nel 2011 quando grazie al lavoro svolto dall’Aspol (Associazione provinciale produttori olivicoli di Latina),l’extravergine monovarietale della cultivar itrana entra nell’olimpo degli oli di qualità certificata attraverso il riconoscimento della Dop. A caratterizzarlo l’alto numero di polifenoli, il profumo intenso molto gradevole ed un gusto equilibrato, mai invadente, che raramente si possono dimenticare.

Soddisfazione per i risultati raggiunti dagli oli pontini è stata espressa anche dall’Ente provinciale che attraverso il contributo dell’assessorato all’agricoltura è al fianco del Capol e Aspol sin dalla prima ora. “L’olivicoltura – ha spiegato Domenico Tibaldi, dirigente del settore attività Produttive Servizio Agricoltura della Provincia di Latina – è uno dei settori strategici su cui l’Ente ha deciso di puntare. C’è bisogno di una forte opera di sensibilizzazione, di educazione, per permettere ai consumatori di muoversi agevolmente in questo mondo. Supportando iniziative come il Concorso provinciale e la ricerca dell’Università degli studi La Sapienza di Roma, la Provincia vuole apportare il suo contributo fattivo alla crescita di tutto il comparto”.

RICERCA DEL PROFESSOR LENDARO

Il filo d’olio che aiuta la salute e migliora la qualità della vita. Dalla cultivar itrana il segreto per la prevenzione del tumore alla vescica. Fondamentale, però, il legame con il territorio e materia prima di qualità per preservare caratteristiche biologiche e potenziale nutraceutico.

Pubblicati sulla rivista scientifica  Nutrition and Cancer  gli esiti della ricerca sull’attività antineoplastica dell’extravergine di oliva monovarietale, condotta dal Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche del Polo pontino dell’Università La Sapienza di Roma, con il contributo dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), l’Assessorato delle Attività Produttive della Provincia di Latina,  la Fondazione Roma e l’Associazione CAPOL (Centro Assaggiatori Produzioni Olivicole Latina).

“I polifenoli dell’olio extravergine di oliva sopprimono la capacità invasiva delle cellule del cancro della vescica attraverso la modulazione delle metalloproteasi”.

L’olio extravergine d’oliva (EVOO) è costituito per il 95-99% di trigliceridi, ricchi di acidi grassi insaturi, e per il 0,4-5% di una frazione, detta non saponificabile, ricca di composti polifenolici. Quest’ultima è eterogenea ed  è costituita da almeno 36 molecole differenti. E’ stato dimostrato che la composizione di questa frazione dipende da numerosi fattori, come ad esempio dal cultivar, dal grado di maturazione dell’oliva e dai fattori  agronomici e tecnologici legati alla produzione dell’EVOO.  Negli ultimi anni,  diversi lavori scientifici hanno dimostrato che i composti polifenolici, contenuti nell’EVOO, modulano positivamente diversi marcatori biologici, avvalorando così  l’evidenza che esiste una correlazione tra Dieta Mediterranea e salute. Infatti, dati epidemiologici indicano che il regolare consumo di EVOO è stato associato ad una minore insorgenza di patologie tumorali, compreso il  cancro della vescica, suggerendo il potenziale ruolo protettivo della frazione polifenolica che si concentra nelle urine. Inoltre, diversi ricerche hanno dimostrato che gli estratti fenolici, provenienti dalle foglie o dalle olive, posseggono la capacità di inibire la crescita di diverse linee tumorali umane.

Una delle principali  cause di morte  del carcinoma della vescica è la formazione delle metastasi , per cui è di fondamentale importanza farmacologica cercare di inibire la motilità cellulare per prevenire la disseminazione della lesione tumorale. Inoltre, il processo di dispersione richiede una serie eventi coordinati, come l’invasione dei tessuti circostanti, la proliferazione e la neoformazione di vasi sanguigni.  In queste fasi è critica l’interazione tra cellule maligne e la matrice extracellulare;  tale processo è mediato da proteine (metallo-proteasi MMPs) in grado di erodere tale matrice. L’attività di queste metallo proteasi è finemente regolato nelle cellule normali dalla produzione di inibitori  (TIMPs) che ne attenuano l’azione.  E’ stato dimostrato che in alcune cellule tumorali esiste un bilancio alterato tra MMPs e TIMPs, più precisamente la sovrapproduzione  delle prime e blocco delle seconde. In alcuni casi è stato possibile provare che la maggiore attività delle MMPs è correlata alla bassa sopravvivenza per diversi tipi di cancro.

“Nel lavoro pubblicato su Nutrition and Cancer spiega il professor Lendaro abbiamo concentrato la nostra attenzione sulle proprietà anti migratorie ed anti invasive  della frazione polifenolica estratta dall’EVOO, prodotto nella provincia di Latina dal cultivar Olea europea L. var. Itrana. Il modelli cellulari usati per  dimostrare le potenzialità di tale miscela sono  due linee cellulari di carcinoma della vescica umana particolarmente “aggressive”. I principali risultati ottenuti possono essere così riassunti:

–          I nostri estratti hanno una spiccata attività biologica;  a dosi relativamente base (40mg/mL) si osserva l’inibizione selettiva della crescita delle cellule di carcinoma. Inoltre, alle stesse dosi,  le cellule provenienti dal tessuto normale non subiscono nessuna interferenza nei processi vitali.

–          A dosi non tossiche (10 mg/mL) gli estratti inibiscono la motilità cellulare e i processi invasivi; tale effetto è rivolto  sempre e solo verso il carcinoma.

–          Alle stesse dosi sub letali si ha una inibizione, selettiva, dell’attività delle MMPs  dovuta a una minor espressione  nucleare delle proteine ed ad una inibizione dell’attività “erosiva” di quest’ultime, verso la matrice extracellulare.

–          Inoltre, la minor attività delle metallo proteasi  è accompagnata da una maggior produzione degli inibitori delle stesse MMPs.

Le novità di questa pubblicazione, rispetto la letteratura in merito, sono:

–          l’utilizzo delle linee cellulari di carcinoma della vescica,

–          l’azione di inibizione della motilità e dell’invasività diretta solo verso le cellule tumorali e non verso quelle del tessuto normale;

–          le basse dosi della miscela che riescono a modulare l’attività migratorie. Quest’ultima novità è stata enfatizzata anche  da uno dei revisori stranieri nei commenti al lavoro svolto nel nostro laboratorio.

Proprio in merito a questo punto è importante ricordare alcuni dati raccolti precedentemente dal nostro gruppo.  E’ stato provato che le attività biologiche osservate tendono spontaneamente a diminuire con il processo di “maturazione” , in condizioni controllate, dell’olio; se tale processo di invecchiamento viene fatto avvenire  in condizioni di stress, ad esempio luminoso, la miscela polifenolica estratta  perde la selettività d’azione diventando aspecifica.

Questo significa che solo EVOO giovani di altissima qualità , prodotti da una  filiera corta, e  conservati in maniera opportuna,  preservano al massimo le caratteristiche biologiche osservate e il potenziale nutraceutico.

Inoltre, tali evidenze scientifiche sottolineano le potenzialità dei polifenoli presenti nell’EVOO per lo sviluppo di nuovi adiuvanti da utilizzare nel trattamento del cancro della vescica.

I prossimi passi del progetto di  ricerca che si sta svolgendo presso il nostro laboratorio, cercheranno di stabilire il meccanismo intracellulare con cui l’estratto agisce ed inoltre di provare l’efficacia di questa miscela  su un sistema più complesso”.

La provincia di Latina, il regno dell’Itrana

Gli oliveti della provincia di Latina si trovano prevalentemente nella fascia del territorio pedemontano e collinare che si estende con continuità dal nord al sud di questa porzione del Lazio meridionale mediante i sistemi contigui dei monti Lepini, Ausoni e Aurunci. Ben cento chilometri in cui ad imperare, per oltre il 70%, è proprio la cultivar itrana con circa 2.500.000 di piante. Si tratta di una varietà utilizzata sia per l’olio che per la tavola dove è meglio conosciuta come Oliva di Gaeta.

I numeri sono rilevanti: 11.728 produttori distribuiti su 10.314 ettari per una produzione di olive da olio di 25.000.000 kg l’anno, molite principalmente nei 56 frantoi della provincia.

La produzione media annua è di 4.600.000 chili di olio e 5.000.000 di olive da mensa, per un giro d’affari complessivo stimato intorno ai 30 milioni di euro.

La maggiore produzione di olive è concentrata nei comuni di Itri, Cori, Rocca Massima e Sonnino. (fonte: Paesaggi dell’extravergine Provincia di Latina)

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