LATINA E BORGHI

Latina, capoluogo dell’omonima provincia del Lazio, è una cittadina che conta circa di 113.000 abitanti. Situata nell’Agro Pontino, è il centro principale della zona, sia dal punto di vista demografico che economico. Le origini di Latina sono molto recenti, in quando fondata nel 1932 dal regime fascista con il nome di Littoria a seguito della bonifica dell’Agro Pontino
Il 18 dicembre 1932, dopo soli sei mesi di lavoro, la città fu inaugurata con una fastosa cerimonia a cui parteciparono tutti i maggiori esponenti del governo fascista, compreso il capo del governo Benito Mussolini. Durante
la Seconda guerra mondiale fu pesantemente bombardata. La città appena fondata fu intensamente popolata da una immigrazione massiccia di coloni (dal Veneto e dall’Emilia Romagna, ma anche dall’Abruzzo, dalle Marche e da altri centri del Lazio) ai quali furono consegnate le migliaia di poderi edificati dall’Opera Nazionale Combattenti e dalle Università Agrarie.   Nata come centro rurale,  negli anni ’60-’70 ha conosciuto una felice stagione di sviluppo economico con la nascita di  numeroseaziende sotto la spinta dello sviluppo dell’industria, del commercio e la creazione di strutture per la cultura, i servizi e il turismo. Da evidenziare la presenza dell’l’Università Pontina, il Teatro e il Palazzo della Cultura, la grande area museale di Piana delle Orme, strutture sportive ricreative, il Centro Intermodale di Latina Scalo, il mercato ortofrutticolo di Latina (MOL). Latina, posta al centro di un comprensorio marino-montano vede svilupparsi la sua area turistica lungo un ampio fronte marittimo, dalla foce del fiume Astura alla foce del Rio Martino. La parte orientale ricade nel comprensorio del Parco Nazionale del Circeo, nel quale è inclusa la importante oasi di Fogliano, con l’omonimo lago costiero, la Villa inglese, l’Orto botanico e le strutture per l’animazione naturalistica e lo studio dell’ambiente.
 I Borghi di Latina          Tutt’intorno alla città nuova di Littoria (1932), sorsero numerosi Borghi per lo più nati nello stesso periodo, alcuni però con significative tracce di vita sociale preesistente. Eredità secolari, importanti più di quanto non si possa superficialmente immaginare. La “popolazione sparsa” nei poderi con case coloniche e stalle dell’Agro Pontino, come voluto dalla legge per la Bonifica integrale (L.24 dic.1928) doveva trovare i servizi elementari nei suoi borghi: chiesa, scuola, consorzio agrario, azienda O.N.C., Ufficio postale, dispensa, dopolavoro. Alcuni di questi  Borghi, centri di servizio e nucleo di attrazione dei coloni,  a seguito di una delibera del podestà di Littoria Valentino Orsolini Cancelli, presero nel 1933 i nomi delle battaglie della Grande guerra (1915-18).LE FERRIERE sul fiume Astura ove, oltre la grande cinquecentesca Ferriera da cui discende il nome, si trovano i  riscoperti ed importanti resti archeologici dell’anticaSatricum (per alcuni Suessa Pometia culla della civiltà pontina), templi della Mater Matuta (VIII sec.a.C.) e di Marte con significativi resti al Museo Villa Giulia di Roma,  luogo sacro, meta di continui pellegrinaggi religiosi verso la Cascina Antica, casa del martirio della Santa  adolescente Maria Goretti (1902-1950) le cui spoglie mortali sono esposte nel vicino santuario della Madonna delle Grazie di Nettuno; BORGO MONTELLO già Conca, Castrum Concharum, nella Selva di Cisterna (Cisterna Neronis) dalla storia antica e con un suggestivo arco che introduce ad un  impianto urbanistico basso-medioevale su un acrocoro di tufo, luogo ove i briganti per concessione lateranense poterono reclamare  il diritto di  asilo fino al 1680 quando venne revocato;BORGO BAINSIZZA per il colore delle sue terre già individuabile come Piano Rosso nelle seicentesche mappe dei duchi Caetani di Sermoneta, tra i cerreti e gli scopeti della Macchiagrande con preistoriche tracce e reperti  neolitici villanoviani verso i corsi della Femmina Morta (Via Valloncello) e dell’Astura (Via Monfalcone ove la morfologia del terreno lungo il corso dell’Astura, a Casale Nuovo nasconde un proto-insediamento umano di 5.000 anni a.C., il suo profilo verso la Valle d’oro suggerisce il nascondimento di preesistenti antichi insediamenti volsci (VII-III sec. a.C.) e con molta probabilità di domus cultae romane (III sec. d.C.); BORGO S. MARIA già chiamata col curioso e ormai perso onomatopeico di Gnif Gnaf, sugli argini dello scavato Canale Mussolini (o delle Acque Alte) ove nel 1937 il famoso paleontologo Alberto Carlo Blanc (poi scopritore del cranio perforato di un “homo sapiens” nella grotta Guattari del Circeo), studiandone la stratigrafia, poté rendersi conto e documentare  sul clima e sull’habitat nei passaggi tra le varie ere geologiche;BORGO SABOTINO – Foce Verde, già Passo Genovese o dei Genovesi, nei secoli luogo di traffici e di carico e scarico di legnami forestali e approdo di merci per la capitale del ducato, Sermoneta, per l’interno della Provincia pontificia della Marittima, o per le Ferriere di Conca.  Nella parte più interna  il “ Procoio”, tipica costruzione circolare del ‘700 adibita a dimora di bufale e a laboratorio caseario ora opportunamente restaurato e trasformato in centro socioculturale e sul mare la Torre costiera di avvistamento di Foceverd e che con altre ( Fogliano, Paola) punteggiava la costa pontificia a difesa da saraceni e da pirati. Verso ovest si incontra TORRE ASTURA, sul luogo dell’omonima città romana lungo la Via Severiana (198-209 d.C. ad unire Ostia con Terracina), ove già prima sorgevano diverse ville patrizie tra cui quella di Cicerone (“olim predium Ciceronis”) ed estese peschiere marine.  Nel retroterra, poco distante da Astura, al confine con il comune di Nettuno, sorge l’antico villaggio agrario di ACCIARELLA, ancora oggi proprietà dei principi Borghese;BORGO PIAVE,  già Passo Barabino, incrocio di vari passi e passaggi tra la costa e l’interno;BORGO PODGORA,  già Villaggio Sessano, primo cantiere operaio pre-bonifica (1927);BORGO CARSO  già località La Botte, con nei pressi i resti di un’antica domus culta, villa agraria romana;CASAL DELLE PALME dove  all’inizio del novecento fu realizzata la prima scuola di alfabetizzazione, ideata da Giovanni Cena, Sibilla  Aleramo, Alessandro Marcucci e Duilio Cambellotti che ne curò gli affreschi;CASAL TRAIANO con palazzo padronale dell’arch. Valladier di fine settecento quando il papa Pio VI adoperandosi più di altri suoi predecessori per la bonifica fece scavare alla destra dell’Appia il Linea Pio; è inoltre, nella vicina Mesa, antica stazione di posta sull’Appia, è visibile la  tomba romana di Clesippo;BORGO FÀITI accanto al piccolo fiume Cavata  e al canale Linea Pio voluto da papa Pio VI nel 1777 per raccogliere le acque dei fossi miliari (già antico Foro Appio, Forum Appii primaria stazione di posta e di sosta sull’Appia “regina viarum” costruita nel 229 a.C. per collegare Roma con Capua e poi con il porto di Brindisi);TOR TRE PONTI, da una torre che fiancheggiava un antico ponte a tre archi, ancora visibile, sul fiume Ninfa. Ci si fermi a visitare la Chiesa di S. Paolo voluta dai papi Pio VI e Pio IX sul luogo dello storico incontro, secondo gli Atti degli Apostoli, tra l’imprigionato Paolo di Tarso e i primi cristiani di Roma venutigli incontro, prima ancora che a Tres Tabernae per riceverlo e rincuorarlo. La cuspide di un cippo storico a memoria della bonifica del settecento è stata recentemente asportata e il resto traslocato dal Comune per evitare ulteriori saccheggi;Il toponimo di origine antica Tre Ponti/Tripontium, riportato nelle iscrizioni di Mesa che ricordano i lavori di bonifica e di ripristino della Via Appia fatti  eseguire da Teodorico, conserva la memoria della stazione (la settima da Roma) per il servizio postale pubblico (cursus publicus) di Tripontium, così denominata per la presenza nel sito di un ponte a tre luci, ricostruito nell’ambito dei lavori avviati, in questo tratto della Via Appia antica, dall’imperatore Nerva e conclusi da Traiano (così come riportato dal cippo miliario visibile davanti all’attuale chiesa di S. Paolo nel Borgo di Tor Tre Ponti).
Il toponimo di origine medievale Torre Tre Ponti/Tor Tre Ponti, riportato sia nella documentazione d’archivio di età medievale sia nella cartografia storica relativa agli interventi di bonifica delle paludi pontine a partire dalla prima età moderna, ricorda la torre costruita dalla Comunità di Ninfa a ridosso dell’antico ponte a tre luci dell’Appia antica. La struttura fortificata venne realizzata al fine di  controllare e difendere non soltanto il passaggio sulla Via Appia, ma anche il mulino di proprietà comunale, le terre e la peschiera del monastero di S. Maria Tre Ponti. Assai interessante è la strada, segnata nella carta di Giacomo Filippo Ameti (1693), che collegava la Torre di 3 ponte e il contiguo Borgo Longo con la Strada Romana per Napoli (la moderna Via Consolare). Tale strada, peraltro, nel suo prolungamento sia verso nord sia nel versante a sud della Via Appia, collegava Sermoneta di Gaetani con il Casal di Piscinara de’ Gaetani, le Macchie di Fogliano¸ il Lago di Fogliano de’ Gaetani e la Foce di Fogliano sul Mar Tirreno. Nel 1780, nell’ambito delle opere intraprese per la bonificazione delle paludi pontine, furono demoliti i ruderi della medievale Tor Tre Ponti. Con motu proprio del 1777, Papa Pio VI Braschi (1775-1799) dette avvio alle opere per la bonificazione delle paludi pontine. Sin da quella data il sito e l’area di Tor Tre Ponti vennero inclusi nel Circondario pontino, assoggettato alla  giurisdizione della Revenda Camera Apostolica.2 Le strutture relative al servizio postale ed al ristoro, attive sin dal 1784,  furono completate dopo il 1790. Esse comprendevano anche l’abitazione degli ingegneri della bonificazione pontina, il Quartiere dei Cavalleggeri, i locali per il picchetto dei fucilieri, una scuderia e una cappellina. La Chiesa di S. Paolo ed il  convento furono realizzati tra il 1790 e il 1796 (nell’incisione di Carlo Antonini,  del 1785, il complesso è rappresentato completo di Chiesa e convento).Il progetto della Chiesa fu elaborato dal tecnico pontificio Francesco Navone; quello del convento dall’ingegnere Gaetano Rappini, insieme al completamento dell’osteria e della posta. Una iscrizione conservata nel portico della Chiesa ricorda che l’intero complesso fu voluto da Papa Pio VI a memoria del passaggio dell’Apostolo Paolo. A partire dalla fine del ‘700 vi fu una rapida decadenza causata dalle vicissitudini napoleoniche in Italia: l’esercito francese usò la Chiesa, il convento e la posta come distretto di guarnigione. Nel 1831 Papa Gregorio XVI restaurò la Chiesa. E’ del 1934 un successivo restauro, in occasione del quale Gelasio Caetani donò un altare del 1572, fino ad  allora ubicato presso la Chiesa di Sant’Antonio in Cisterna di Latina.
BORGO S. MICHELE, già Villaggio operaio di Capograssa, nei cui pressi operano  note industrie farmaceutiche ed alimentari multinazionali. Centro negli ultimi anni in grande sviluppo urbanistico e demografico tanto da poter essere assimilato ormai ad un piccolo quartiere del capoluogo. Tra Borgo San Miche e Borgo Faiti  è nato, a cura di privati,   il Museo storico “Piana delle Orme” dedicato al Novecento;BORGO GRAPPA, località marina ai bordi del Parco nazionale del Circeo, già Casal dei Pini dove sono stati  rinvenuti molti reperti del periodo volsco, etrusco e romano (forse risalenti a Clostra o Claustra);  nei pressi del  borgo il lago di FOGLIANO, uno dei quattro laghi salmastri, ora parte del Parco nazionale del Circeo con la bella Villa Caetani o Fogliano (1877) nel cui interno troviamo, parte di un sarcofago romano, un’ iscrizione lapidea del III sec. dedicata ad Alfenio Ceione della domus imperiale, un casino inglese, un imbarcadero, la Villa Inglese. Il lago di Fogliano è un millenario residuo  dell’antica laguna, separata dal Tirreno da una  duna quaternaria ove su un punto più elevato, Colle Parìto, sorgeva  già nel neolitico, secondo il paleontologo Marcello Zei, un villaggio stanziale.

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