DUE INEDITI ASPETTI MUSICALI DEL VENTENNIO All’ara, all’ara… Le musiche per la battaglia del grano Iammo a vedè Littoria Le musiche per le città di fondazione

Il progetto di ricerca ed editoriale
Dopo circa otto anni di ricerche è stato realizzato un volume interamente dedicato a due aspetti musicologici nazionali finora mai affrontati: tutte le musiche composte per la Battaglia del grano (anni 1925-­‐‑1935) e tutte le musiche dedicate alle Città di fondazione italiane (anni Trenta). È stata raccolta la documentazione reperibile in Italia, in collaborazione con la Biblioteca nazionale centrale di Firenze, l’Istituto LUCE, l’Archivio dei musicisti del DMI di Latina, i più noti collezionisti privati, biblioteche e archivi sia pubblici sia privati. Sono stati recuperati inoltre preziosi documenti sonori originali superstiti grazie all’aiuto della Discoteca di Stato (oggi ICBSA) e di molti collezionisti italiani; una volta digitalizzati hanno dato vita tutti insieme a un CD assolutamente unico nel suo genere che è allegato al volume. L’Agro pontino e le sue città nuove figurano due volte protagonisti di questa particolare pubblicazione. Il lavoro di ricerca, introdotto dall’Assessore alla cultura della Regione Lazio Lidia Ravera, è arricchito da due grandi firme della ricerca italiana: il musicologo Guido Salvetti e lo storico Roberto Reali. Il libro cartonato dalla veste raffinata, ricco di quasi 200 illustrazioni inedite o rare, e il CD audio allegato sono pubblicati dalla casa editrice Novecento di Latina, specializzata in tematiche relative al XX secolo. La presentazione ufficiale si è tenuta in novembre nell’ICBSA – Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi già Discoteca di Stato (www.icbsa.it). Sabato 14 gennaio 2017 lo Spazio COMEL (www.spaziocomel.it) inaugurerà a Latina la mostra tematica aperta fino a sabato 28 con ingresso gratuito. Realizzata dal DMI in collaborazione con Novecento sarà la prima mostra mai realizzata sul tema, ricca di documenti, autografi, dischi, partiture originali.
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Sabato 14 gennaio e sabato 21 gennaio alle 17.30 l’autore presenterà sempre nello Spazio COMEL i due rispettivi saggi avvalendosi di rarissimi brani originali e filmati d’epoca. Enti patrocinatori
Il volume vanta il patrocinio e il contributo della Regione Lazio (L.R. 27/2001 Interventi per la conoscenza, il recupero e la valorizzazione delle Città di Fondazione) e il patrocinio della Provincia di Latina nell’ambito dell’80° della Fondazione (le città pontine fanno la parte del leone nel panorama nazionale e quindi nel volume), dei Comuni di fondazione Aprilia, Arborea, Latina, Pomezia, Pontinia, Predappio, Sabaudia, Torviscosa, Tresigallo, dell’Istituto LUCE oltre, naturalmente, a quello del DMI – Dizionario della Musica in Italia di Latina.
Abstract
È ben noto quanto la musica sia sempre stata in Italia l’espressione d’arte maggiormente apprezzata e diffusa. Dai tempi di Guido d’Arezzo l’arte dei suoni parla italiano e ancor oggi la terminologia in ambito musicale resta in tutto il mondo nella nostra lingua. Fatta questa premessa non è dunque casuale che anche durante il “Ventennio littorio” la musica fosse la prescelta tra le arti e divenisse privilegiato strumento di propaganda. Questa acquisita consapevolezza porterà a precise direttive che regolamenteranno e influenzeranno l’intera nazione: «Lo Stato fascista nella sua dottrina unitaria, considera l’arte l’elemento indispensabile dell’educazione delle masse». Estremamente efficace, la musica diventava uno strumento formidabile per veicolare con incisività gli slogan e i messaggi da trasmettere al maggior numero di persone, soprattutto se in combinazione con temi musicali gradevoli e riconoscibili e specialmente nell’ambito dei due più ambiziosi e coinvolgenti progetti realizzati dal regime. Il fine del volume è sicuramente quello – a quasi un secolo di distanza – di ricomporre aspetti musicali di un periodo abbastanza lungo del Novecento italiano, ma il desiderio (non troppo nascosto) è quello di ricordare quei tanti personaggi obliati dalla damnatio memoriae che con la loro creatività hanno contribuito a mantenerlo vivo e moderno.

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