Il territorio Pontino: un tesoro di sapori e saperi

La ricchezza enogastronomica e l’impegno per la sua tutela

Il territorio pontino si presenta come una regione intrisa di storia e caratterizzata da paesaggi che spaziano dalle spiagge assolate alle dolci colline. Questa terra non è solo un gioiello naturale, ma custodisce anche un patrimonio enogastronomico di eccellenza, frutto di una tradizione agricola secolare e di un microclima particolarmente favorevole. Questa ricchezza è un pilastro fondamentale per l’identità e l’economia locale.

La provincia di Latina è rinomata per la sua produzione agroalimentare di altissima qualità, ampiamente apprezzata anche oltre i confini regionali. Tra le eccellenze enogastronomiche che narrano la storia e la cultura di questa terra, spiccano prodotti iconici. Basti pensare all’Oliva di Gaeta DOP, con il suo sapore inconfondibile, o al Kiwi Latina IGP, simbolo di un’agricoltura innovativa e di successo. Le zone costiere offrono prelibatezze ittiche, mentre l’entroterra regala formaggi, salumi e ortaggi freschi di stagione, che costituiscono la base di una cucina semplice ma ricca di gusto. Anche la viticoltura, in costante espansione, produce vini di carattere, spesso fregiati della Denominazione di Origine Controllata (DOC), che esprimono appieno le peculiarità del territorio pontino.
La protezione dei prodotti locali attraverso marchi di qualità come la Denominazione di Origine Protetta (DOP), l’Indicazione Geografica Protetta (IGP) e la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) assume un’importanza cruciale per il territorio pontino. Questi riconoscimenti non sono semplici etichette, ma autentici strumenti di tutela che garantiscono l’origine, la tipicità e la qualità del prodotto, legandolo indissolubilmente al suo territorio di provenienza.

La certificazione DOP, per esempio, assicura che tutte le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione avvengano in un’area geografica ben definita e che il prodotto possieda caratteristiche precise legate all’ambiente geografico. L’IGP, invece, richiede che almeno una fase del processo produttivo si svolga nell’area geografica delimitata. Questi riconoscimenti non solo difendono i produttori dalle imitazioni e dalle frodi, ma valorizzano anche il lavoro degli agricoltori e degli allevatori locali, promuovendo la filiera corta. Quest’ultima, riducendo gli intermediari tra produttore e consumatore, non solo garantisce maggiore freschezza e trasparenza sul processo produttivo, ma contribuisce anche a sostenere l’economia locale e a ridurre l’impatto ambientale. La difesa di questi marchi rappresenta, in definitiva, la salvaguardia di un intero sistema fondato sulla tradizione, sull’autenticità e sulla sostenibilità.
Il recente Villaggio Coldiretti, un evento di grande risonanza, ha offerto un’occasione straordinaria per celebrare le eccellenze agricole con un focus particolare su quelle del Lazio e del territorio pontino. L’iniziativa ha permesso ai consumatori di toccare con mano la ricchezza della produzione locale, incontrare i produttori e comprendere l’importanza di scegliere prodotti di qualità e di origine certa.

In questo contesto si è inserito con forza il progetto “Tesori Pontini”, un’iniziativa lungimirante che ha visto le scuole del territorio come protagoniste. Grazie all’impegno di Alberto Reggiani, del suo staff e di Coldiretti, tantissimi ragazzi hanno avuto l’opportunità di immergersi nel mondo dell’agricoltura e dell’alimentazione. Il progetto, attraverso percorsi didattici e laboratori, ha trasmesso ai giovani l’importanza della buona e sana alimentazione, educandoli alla consapevolezza delle scelte alimentari e al valore dei prodotti locali. “Tesori Pontini” non è stata solo un’occasione per imparare, ma anche per riscoprire il legame profondo tra cibo, cultura e territorio, ponendo le basi per una nuova generazione di consumatori consapevoli e responsabili.