La presentazione del libro domenica 17 alle 17.30 alla biblioteca comunale di Norma grazie all’Ass. Calliope Quando la terra era promessa secondo Mario Tieghi

cover_quando-la-terra-era-promessa-tieghi-940x1581Prima che avvenisse la bonifica idraulica, il riscatto della terra, la Seconda guerra mondiale, la ricostruzione. In questo lasso di tempo le famiglie di Sabaudia e Pontinia si raccontano, narrando e ricordando quei momenti, dove il dramma s’alterna alla felicità di vivere in una nuova terra (promessa). Il libro di testimonianze ‘Quando la terra era promessa – Storie dell’Agro Pontino e Romano’ (ego, collana eta, pp 240, euro 9,90) di Mario Tieghi è una raccolta di racconti da chi la bonifica idraulica delle Paludi Pontine l’ha vissuta, da chi s’è insediato nel territorio bonificato e ha partecipato al processo successivo dell’antropizzazione. Il libro verrà presentato domenica 17 aprile ore 17.30 a Norma presso la Biblioteca comunale, grazie all’interessamento dell’associazione Calliope e alla sensibilità della sua presidentessa Rachele De Angelis, con relatore il giornalista Gian Luca Campagna, direttore della casa editrice Omicron, che ha editato il tascabile del professor Tieghi.

Il docente di Lettere, con all’attivo altre due pubblicazioni, “Sabaudia storia viva di una Città nei racconti dei protagonisti”( 1999), e “Sabaudia e le Delibere Podestarili” ( 2003), ha così concluso la trilogia, proseguendo sul filone della ricerca e dell’approfondimento della storia dell’immigrazione laziale. Nel testo sono presenti una serie di interviste, con interventi diretti e testimonianze vive. Appaiono i ricordi sinceri dei protagonisti delle opere di bonifica delle Paludi Pontine, dell’inaugurazione di Sabaudia, di Pontinia e di Pomezia. Una “Terra Promessa” in cui accaddero tanti episodi, tra i quali, la difficile convivenza tra pionieri e gente del luogo, l’incombente ombra della morte per la malaria, le riprese del kolossal storico Scipione l’Africano, le visite del Duce, l’orrore del periodo bellico, l’instabilità conseguente agli sfollamenti della popolazione, il lento rinascere della civiltà con le imprese balneari, le isole del Dodecaneso ed inoltre il complesso rapporto Italia-Libia fino all’accoglienza degli italiani espulsi da Gheddafi.

Interventi diretti, testimonianze vive, analisi circostanziate. Ma, appunto, soprattutto interviste.

L’autore ci regala uno scrigno da cui si aprono i ricordi sinceri di chi la bonifica delle Paludi Pontine e l’antropizzazione di Sabaudia e delle città confinanti l’ha vissuta, tra fame, disperazione e speranze, con le riprese di ‘Scipione l’Africano’, le visite del Duce, la difficile convivenza tra pionieri e collinari, l’ombra della morte per la malaria sostituita dall’orrore della guerra, e poi la memoria degli sfollamenti, il lento rinascere della civiltà con le imprese balneari, l’accoglienza agli italiani cacciati da Burghibba e Gheddafi: il professor Tieghi fissa la vita di una città con le parole dirette dalla vibrante voce dei testimoni del tempo, attraverso un linguaggio che i pionieri ancora oggi usano, fondendo la memoria individuale con quella collettiva.

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