I BORGHI DI LATINA

Borghi dell’Agro pontino sono comprensori e frazioni dei comuni fondati o rifondati durante la bonifica dell’Agro pontino, abitati inizialmente per la stragrande maggioranza da popolazione proveniente dal Veneto, dal Friuli e dalla Romagna.

Storia:La bonifica integrale dell’Agro pontino cominciò nel 1924, con la vendita allo Stato Italiano di un territorio di 20 000 ettari circa, di proprietà della famiglia Caetani, noto come Bacino di Piscinara (corrispondente in gran parte agli attuali territori comunali di Cisterna di Latina e Latina). Iniziarono così i primi lavori di bonifica con l’istituzione del “Consorzio di Bonifica di Piscinara” che avviò la canalizzazione delle acque del bacino del fiume Astura. Nel 1926 fu varato un regio decreto, che istituì due consorzi: il preesistente Consorzio di Piscinara fu esteso su tutti i terreni a destra della linea Ninfa-Sisto, su un’area di 48 762 ettari e a sinistra della linea, il Consorzio di Bonificazione dell’Agro Pontino (26.567 ettari), un’area relativamente inferiore, ma costituita dai territori siti sotto il livello del mare e quindi dove la bonifica fu maggiormente complessa. I due Consorzi erano costituiti dall’unione dei latifondistiprivati e dello Stato, ma in seguito alla legge Mussolini (1928), tutti i terreni improduttivi o abbandonati, furono espropriati di circa due terzi, (in alcuni casi superando le resistenze dei proprietari, alcuni restii alla bonifica) quindi gran parte delle aree bonificate passò sotto il controllo diretto dello Stato, che lo delegò all’Opera Nazionale Combattenti. Fu un’opera immensa: dal 1926 al 1937, per bonificare l’agro, furono impiegate ben 18.548.000 giornate-operaio. Oltre al prosciugamento delle paludi, la costruzione dei canali, ci fu l’azione di disboscamento delle foreste e la costruzione dei nuovi centri, che sorgevano man mano nei nuovi territori.

L’Opera Nazionale Combattenti si occupò della gestione dei terreni e dei poderi che venivano via via costituiti nei terreni bonificati, affidandoli in concessione a coloni provenienti per la stragrande maggioranza dalle regioni, allora povere e sovraffollate, del Veneto, del Friuli e della Romagna e, secondariamente, dell’Abruzzo, delle Marche e del Lazio. Al centro dei vari poderi, venivano costruite delle case coloniche (circa 4000), molte delle quali tuttora abitate dai discendenti dei “pionieri”. In seguito, il territorio fu suddiviso in comprensori facenti capo ciascuno ad un borgo o ad un capoluogo comunale; i borghi, con una struttura urbanistica in molti casi simile, con la chiesa, la casa del fascio, il credito agricolo, la scuola avevano in origine la funzione di fare da centri di raccordo fra i vari poderi e di provvedere alla necessità dei coloni. Il primo borgo ad essere costruito fu Borgo Flora, oggi nel territorio comunale diCisterna di Latina. Ai borghi di nuova fondazione furono dati per la stragrande maggioranza nomi ispirati ai principali luoghi di battaglia della Prima guerra mondiale, (ad esempio BorgoCarso, Borgo Piave, Borgo Grappa, Borgo Montello, Borgo Isonzo). In alcuni casi questi borghi furono costruiti su centri rurali già esistenti o fondati all’inizio della bonifica con nomi differenti (ad esempio Sessano per Borgo Podgora; Casale delle Palme per Borgo Grappa e così via).

Nei decenni è cambiata la composizione in base alla provenienza della popolazione dei borghi: all’immigrazione iniziale per la stragrande maggioranza dal nord, si è aggiunta l’immigrazione dal sud; negli ultimi anni si assiste a immigrazione in prevalenza campana.

Comune di Cisterna di Latina 

  • Borgo Flora, toponimo in ricordo dei combattimenti presso Flora di Vipiteno già Pantano dell’Inferno

Comune di Latina

    • Borgo Bainsizza, toponimo in ricordo dei combattimenti sull’altopiano della Bainsizza (19-29 agosto 1917), già Piano Rosso
  • Borgo Carso, toponimo in ricordo dei combattimenti sull’altopiano del Carso, già località La Botte
  • Borgo Faiti, toponimo in ricordo dei combattimenti presso la collina Dosso Faiti (Nona battaglia dell’Isonzo) già Foro Appio
  • Borgo Grappa, toponimo in ricordo dei combattimenti presso il monte Grappa, già Casale delle Palme
  • Borgo Isonzo, toponimo in ricordo dei combattimenti lungo il fiume Isonzo
  • Borgo Montello, toponimo in ricordo dei combattimenti sul monte Montello (15-20 giugno 1918), già Conca (Castrum Concharum)
  • Borgo Piave, toponimo in ricordo dei combattimenti lungo il fiume Piave, già Passo Barabino
  • Borgo Podgora, toponimo in ricordo dei combattimenti presso la città di Podigora, già Sessano
  • Borgo Sabotino, toponimo in ricordo dei combattimenti presso il monte Sabotino, già Passo Genovese o dei Genovesi
  • Borgo San Michele, toponimo in ricordo dei combattimenti presso il monte San Michele (6 agosto 1916)
  • Borgo Santa Maria, località precedentemente chiamata popolarmente Gnif Gnaf

Comune di Pontinia 

  • Borgo Pasubio, toponimo in ricordo dei combattimenti presso il massiccio del Pasubi

Comune di Sabaudia 

  • Borgo San Donato
  •  Borgo Vodice, toponimo in ricordo dei combattimenti presso il monte Vodice

Comune di San Felice Circeo

  • Borgo Montenero, toponimo in ricordo dei combattimenti presso il monte Nero (Alpi Giulie) (Seconda battaglia dell’Isonzo)

Comune di Terracina 

  • Borgo Hermada, toponimo in ricordo dei combattimenti presso il monte Ermada (Undicesima battaglia dell’Isonzo)

 

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